Topolino, la nascita di un mito

TOPOLINO, VIVA TOPOLINO

La pellicola comincia a girare

E Topolino inizia a volare.

Il sonoro ancora non c’era

Ma quel primo cartone, apriva un’era.

 

Di animale c’era tutta la fattoria,

Mucche, Oche e pure lo zio Tobia;

Con legno, chiodi e ingegno,

Costruivano uno strano congegno.

 

Topolino, futuro pilota,

leggeva il libro con acuta sagacia,

aggiustandosi il ciuffo sulla testa

per emulare, del volo, le eroiche gesta.

 

Proprio come quel Carlo Lindbergo

Che voleva andare a Spilimbergo,

e si trovò a sorvolare il mare infinito

senza toccar terra, nemmeno con un dito.

 

Caricata la molla a cagnetto,

l’elica parte di getto,

catapultando il prode aviere

ad atterrare dritto sul sedere!

 

Forse basta un bel motore,

per rendere facile tutto quel volare!

Sulla coda, due penne di tacchino,

e via che si vola, Topolino!

 

Se poi aggiungi anche una Topolina

Che porta in dono la sua fortuna

L’impresa sarà assicurata

Con lei che diventa la tua fidanzata!

 

Il finale però è sempre la stesso:

girotondi pazzi e risate più non posso:

l’aereo va in pezzi,

ma di Topolino sono già tutti pazzi!

 

Pur se muto non fece clamore,

la sua fama crebbe con furore,

diventano di Walt il personaggio più famoso

con successo planetario e contagioso.

 

E per chi ritiene Topolino,

noioso e perfettino,

può sempre ripiegare sul perdente Paolino,

l’unico, inimitabile, Paperino!

 

Comunque la pensiate,

intere generazioni sono cresciute,

leggendo quelle nuvole parlanti

di topi scaltri e paperi starnazzanti!

 

Oggi, che di anni ne son passati novanta,

il ricordo ancora incanta:

chiunque torna un po’ bambino

rimettendo gli occhi su quel Topolino!

La locandina della versione con sonoro del cartone animato, L’aereo Pazzo

L’immagine è tratta dal bel compendio http://www.ilsollazzo.com/c/disney/scheda/PlaneCrazy

Pubblicato da grammaticadellafantasia

“Se avessimo una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l’arte di inventare” Novalis (1772-1801) Grammatica della Fantasia è un omaggio a Gianni Rodari, alla sua capacità di capire chi ascoltava e inventare storie che potessero conquistarlo. Essere un alchimista della parola è possibile anche in questo mondo fatto sempre più di immagini, di forma, di apparenza. L’obbiettivo e ampliare il proprio orizzonte attraverso “la carica liberatoria della parola” che diventa carburante e mezzo di trasporto verso la concretizzazione dell’immaginazione.