LA RIVOLUZIONE ANDREBBE RIPASSATA?

Il classico caso della differenza tra predicare e razzolare

 

A quasi duecentotrent’anni dall’inizio della rivoluzione, con la presa della Bastiglia da parte del popolo affamato, i nostri cugini d’oltralpe, almeno nelle loro cariche istituzionali, sembra abbiano dimenticato i concetti di Libertà, Uguaglianza e Fraternità, o meglio li applicano in maniera restrittiva e molto personale.

Al netto di tutto il giro di interessi che ruota attorno ai migranti, certe posizioni sono indifendibili. Da parte di chiunque abbia un minimo di senso morale.

Perché nonostante lo sviluppo che ebbe, la rivoluzione francese ha segnato per tutti un passo storico nella creazione della democrazia dei popoli europei.

La rivoluzione ha inizio! Presa della Bastiglia!!!

 

 

Lassù, oltre le Alpi, c’era una volta,

Un popolo in rivolta.

Luigi quattordici e i suoi predecessori,

avevano sperperato beni e tesori.

 

Da un lato lo sfarzo da dimostrare,

dall’altro la rivoluzione americana da sostenere;

I vestiti, i gioielli e le feste di corte,

cibo a volontà e valletti a tutte le porte.

 

Tre stati vivevano in Francia:

I nobili ricchi e dalla grossa pancia;

il clero farcito di privilegi e favori,

e la borghesia dagli illuministici ardori.

 

Vennero convocati gli Stati generali

Per trovare una soluzione, quasi alla pari.

Ma di parità nemmeno una flebile sensazione,

Che il due percento contava come il resto della popolazione.

 

All’epoca si votava per stati

Cosi, Il terzo di quelli nominati,

abbandonò la sala ai loro bisogni sorda,

e si riunì alla Pallacorda!

 

Il Re dovette capitolare,

E la nuova assemblea accettare:

gli stati si unirono in modo indipendente,

dando vita alla nuova Costituente!

 

Ma i Sanculotti non ci crederono.

Le braghe lunghe si sistemarono,

Pronti all’attacco,

Per paura di un militare smacco.

 

Si arrivò cosi alla presa della Bastiglia,

in un enorme e popolare parapiglia:

contadini contro esattori,

uomini, donne, bambini e malfattori.

 

Il risultato fu la prima Dichiarazione di diritto

Il primo risultato del popolar conflitto.

Si firmò il trattato che sanciva per tutte le città

Libertà, Uguaglianza e Fraternità!

 

Le colonne del principio non furono del tutto edificate,

tra Terrore, e teste ghigliottinate;

ma resta ancor oggi il senso di una rivolta

che diede all’Europa una svolta.

 

Per quei valori fondanti,

Oggi fa male sentire denigrare i naviganti.

Sentire le offese del presidente

Verso l’italica gente.

 

Sarebbe bello che nel festeggiare

I francesi potessero pensare

Che la loro nazione è fatta di mescolanza,

traduzione di Uguaglianza.

 

Che libertà e spirito fraterno,

Siano capisaldi dell’uomo moderno.

Ovunque ci sia un libero pensatore,

all’odio dovrà prevalere l’amore.

Pubblicato da grammaticadellafantasia

“Se avessimo una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l’arte di inventare” Novalis (1772-1801) Grammatica della Fantasia è un omaggio a Gianni Rodari, alla sua capacità di capire chi ascoltava e inventare storie che potessero conquistarlo. Essere un alchimista della parola è possibile anche in questo mondo fatto sempre più di immagini, di forma, di apparenza. L’obbiettivo e ampliare il proprio orizzonte attraverso “la carica liberatoria della parola” che diventa carburante e mezzo di trasporto verso la concretizzazione dell’immaginazione.