IL NATALE DI ZUCCHERO FILATO

Lo zucchero e indissolubilmente legato al Natale. Tavole imbandite di dolci, e varie forme di zuccherosa dolcezza che invadono le nostre case.
Qualche anno fa immaginai una filastrocca un po’ malinconica per chi, contro la sua volontà, a Natale è solo. Una dolce vecchina che passa il tempo con il suo gatto filando tessuti magici per la gioia dei bambini.
Verrà anche per lei, il momento della felicità.

IL NATALE DI ZUCCHERO FILATO

Tota Marisa è una vecchietta
allo sferruzzar diletta,
passa la giornata alla finestra
e alla sera mangia solo minestra.

 

Una rara immagine di Tota Marisa

Abita da sola in una vecchia casetta,
al limitare della piazzetta
del paese di Boscodorato,
nella valle del fiume incantato.

Con lei vive da tempo remoto
un morbido gattino nero sfumato.
Bumbunin è il suo strano nome
e sul petto ha una macchia bianca come la neve.

Marisa e Bumbunin, vivono sereni e tranquilli
nella loro casetta da dove si sentono i grilli,
che accompagnano con il loro frinire,
il passare dei giorni presenti e di quelli a venire.

Il Natale s’avvicina, ed il paese è tutto in fermento
per l’avvicinarsi del consueto evento:
la gara per l’albero addobbato più bello,
degno di stare nel reale castello.

Tutti i paesi della valle vi partecipano di sicuro;
perché è un torneo che da fama e lustro imperituro.
I bambini sono i protagonisti dell’impresa
che di fantasia ed immaginazione ne hanno a iosa.

Quest’anno però, i bambini di Boscodorato,
l’idea buona ancor non hanno avuto.
Tristi ed abbattuti, guardano il grosso abete
al centro della piazza, vuoto e senza comete.

Marisa li osserva dalla finestra innevata
e decide che una mano gli va data.
Così si mette a filare con magia e determinazione,
il suo segreto, la sua grande passione.

Cospargendo il pelo del gattino diletto
di zucchero cristalloso e perfetto,
lo invita a fare le fusa,
ottenendo fibre di consistenza setosa.

Veloce e precisa
fila e intreccia, tota Marisa,
producendo un dolce tessuto
fatto tutto di zucchero filato.

Con la luce della luna,
camminando un poco china,
addobba tutto l’albero della piazza
con festoni dolci e caramelle di delizia.

Che grande sorpresa al risveglio di Boscodorato:
Un albero addobbato con lo zucchero filato!
I bambini non stanno più nella pelle,
Nel vedere quei festoni che luccicano come stelle!

Dall’alto scende il Padre goloso
che giudica quell’albero, grandioso!
riconoscendo a Boscodorato la vittoria.
Quest’anno non c’è stata storia!

Marisa e Bumbunin sono felici
di aver contribuito alla vittoria dei loro amici,
ma lei ha lo sguardo velato di malinconia
perché il suo Primo da anni è volato via.

Il suo dolce maritino
è partito per il fronte alpino,
e da quel forzato soggiorno
non ha mai fatto ritorno.

Ad ogni festa comandata
la tristezza torna non chiamata;
ogni giorno della sua vita
pensa a lui, anima adorata.

Il divino golosone
guarda Marisa con mirabile comprensione
e decide che il momento è propizio
per ricongiungere quelle anime nell’antico sodalizio.

Un raggio di luce misteriosa
parte dal cielo, nella sua zona più luminosa,
e attraversa la finestra della casetta
trasformando in gioia la tristezza!

Al mattino tutti vanno a cercare la vecchina,
ma di lei trovano solo un grembiule e una giacchina.
Anche Bumbunin sembra essere sparito.
Si scatena le ricerca, ma senza risultato.

Il natale ha preso una piega triste,
il paese riunito piange mesto,ma, ad un tratto, la voce di un bimbino
indica a tutti un nero gattino.

Sul tetto della casetta di Marisa
ci sta Bumbinin con la sua nera divisa,
ma al suo fianco c’è una gattina dal pelo rosa
che al chiaro della luna sembra una sposa.

 

Le loro code intrecciate disegnano un cuore,
illuminato dal lunare chiarore,
i baffi si toccano da vicino
e negli occhi pare di vedere un bagliore divino.

Che Primo e Marisa si siano riuniti
diventando felini coccolosi e minuti?
Voi potete credere in ogni cosa
perchè la fantasia è portentosa.

Buon Natale bambini
che i vostri desideri diventino puntini
da poter unire un giorno nel futuro,
capendo qual’è il sentimento più puro.

 

Pietro Bastianelli©

Pubblicato da grammaticadellafantasia

“Se avessimo una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l’arte di inventare” Novalis (1772-1801) Grammatica della Fantasia è un omaggio a Gianni Rodari, alla sua capacità di capire chi ascoltava e inventare storie che potessero conquistarlo. Essere un alchimista della parola è possibile anche in questo mondo fatto sempre più di immagini, di forma, di apparenza. L’obbiettivo e ampliare il proprio orizzonte attraverso “la carica liberatoria della parola” che diventa carburante e mezzo di trasporto verso la concretizzazione dell’immaginazione.