LA FOSCA TURRITA BOLOGNA E LA STRATEGIA DELLA TENSIONE

Il 2 agosto 1980, una bomba da 23 kg di esplosivo veniva fatta esplodere nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna. Ci furono 85 vittime e più di 200 feriti per quella che venne definito il più grave atto terroristico del secondo dopoguerra.

La verità faticò ad emergere (ammesso che sia venuta tutta a galla) tra logge massoniche, criminalità, servizi deviati e altri fattori che definirono la strategia della tensione.
Oggi rimane una lapide, rimane la commemorazione delle vittime, ma soprattutto deve rimanere la memoria di atti criminali senza un senso logico per le persone comuni, che alla fine rimangono le uniche vittime.

 

L’Ancona-Chiasso era sul primo binario,

stranamente in orario.

L’estate era nel pieno del suo splendore

E delle vacanze si contavano le ore.

 

Stava, una valigetta, vicino al muro portante,

non si notava, sembrava di un villeggiante.

Dentro portava la morte,

modificando di tanti la prossima sorte.

 

Mamme, nonne e bambini,

bagagli, ombrelloni e passeggini.

Tutti aspettavano il loro viaggio

In quella sala d’aspetto, di passaggio.

 

Scoccarono le 10,25 a Bologna,

in città e in campagna

e non arrivò a 26, che il destino

era marcio, quel mattino.

85 anime cambiarono corso

altre 200 dovettero andare al pronto soccorso,

anche sulla linea 37

i cui bus diventarono ambulanze perfette.

 

Maria Fresu era cosi vicina all’esplosione

Che i suoi resti andarono in ogni direzione;

Povera, non poté avere nemmeno degna sepoltura,

quell’innocente creatura.

 

La popolazione bolognese accorse in massa

A cercar di sbrogliare la matassa

Di quelle macerie insanguinate

Mentre fuori correva l’estate.

 

In quegli anni vigeva la strategia della tensione,

destra e sinistra lottavano in ogni situazione.

Ormai non erano più ideali

Ma solo potere e giochi infernali.

 

Depistaggi, servizi deviati

Tutti andavano condannati,

Invece Santovito e il suo Sismi

Inventava notizie senza crismi.

 

P2, Gladio, Neofasciti e Libici

Affermazioni ritrattate, spie e cimici.

Mentre le leve del potere venivano gestite.

Le famiglie delle vittime piangevano disperate.

 

Dopo anni, vennero condannati Mambro e Fioravanti

Come realizzatori dell’attentato e in parte mandanti,

anche se loro si sono sempre dichiarati innocenti:

quello era troppo anche per le loro terroristiche menti.

 

L’associazione familiari delle vittime ha sempre sostenuto

Che i Nuclei Armati Rivoluzionari avevano agito

In collusione con criminalità organizzata, servizi deviati

Per combattere i comunisti legalizzati.

 

Eppure dal fascismo eravamo appena scampati

che il tempo delle stragi si misura in decenni e non in minuti.

Eppure i rossi facevano paura

perché di idee avevano buona cultura.

 

La “fosca turrita” Bologna e i suoi cittadini

Diedero prova di amore e solidarietà sopraffini.

Degna risposta a quella fogna senza scrupoli

Che uccide persone per manipolare popoli.

Pubblicato da grammaticadellafantasia

“Se avessimo una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l’arte di inventare” Novalis (1772-1801) Grammatica della Fantasia è un omaggio a Gianni Rodari, alla sua capacità di capire chi ascoltava e inventare storie che potessero conquistarlo. Essere un alchimista della parola è possibile anche in questo mondo fatto sempre più di immagini, di forma, di apparenza. L’obbiettivo e ampliare il proprio orizzonte attraverso “la carica liberatoria della parola” che diventa carburante e mezzo di trasporto verso la concretizzazione dell’immaginazione.