LA NOTTE DI HALLOWEEN

I primi inconsapevoli festeggiamenti di Halloween avvennero in epoca celtica, quando, nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre si celebrava Samhain, il capodanno celtico. Il tempo della chiusura del raccolto e della preparazione del terreno per la primavera successiva coincideva con il ricordo dei defunti. I Romani assorbirono la celebrazioni paragonandola al loro culto dei morti e l’avvento del Cristianesimo fece coincidere le due cose con la festa di Ognissanti che in inglese antico diventa : All Hallows’ Eve, da cui deriva Halloween

FILASTROCCA DI ALLOUIN
Filastrocca di Alloiun,
Ci sta dentro anche Alladin,
Le streghette nel cielo stellato
E le masche di Capo Rizzuto.

Stanotte sarà grande festa,
Con le zucche alla finestra,
Coi bambini che ridono di paura
Che crescere è un’avventura.

Filastrocca del terrore
Nel buio non passano le ore;
La luna si è eclissata
In un mare di salsa tonnata.

Tutti pensano sia americana
Invece è irlandese isolana,
questa festa un po’ pagana
che nel tempo è diventata cristiana.

Filastrocca dell’ora nera,
Tutti stretti questa sera
Che là fuori ci sono fantasmi e orchi
Tra le nebbie di cortili e parchi.

La mamma è vestita da strega,
il papà fa la messa in piega,
La nonna gira la zuppa fumante
E il nonno stappa lo spumante.

Filastrocca del mistero
Attenti che arriva l’uomo nero,
si infila sotto il letto
e tira il lenzuolo per dispetto.

La zia prepara i biscotti
La zitella i pasti precotti,
Gli amici si scatenano al ballo,
i fidanzati tirano l’osso di pollo.

Filastrocca dello spavento
Del mistero tira il vento,
A mezzanotte si apre l’avello
Del conte Vlad con il suo nero mantello.

Il cagnetto tutto nero
È in tinta con il cimitero,
Mentre il gattino grigio tigrato
Parla una lingua che sembra croato

Filastrocca dei grandi celti
che nel tempo muovevano lenti;
Nella notte di Samhain, la festa dei morti,
Aveva inizio l’inverno dei giorni corti.

Tutti in classe si son mascherati
Bimbe e bimbi felici e divertiti,
Le maestre facevano le facce strane
Con le guance gonfie come rane.

Filastrocca del buio profondo,
i Troll fanno un cupo girotondo,
Proprio dentro un cerchio fatato
Il mastino di Cullen ha già mangiato.

Al termine della giornata
Tutti a spasso per la città incantata,
Maschere e risate, timore d’infante,
E anche la pioggia diventa danzante

La filastrocca è finita
Caramelle tra le dita,
Dolcetto o scherzetto?
Ora tutti a letto!

Pubblicato da grammaticadellafantasia

“Se avessimo una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l’arte di inventare” Novalis (1772-1801) Grammatica della Fantasia è un omaggio a Gianni Rodari, alla sua capacità di capire chi ascoltava e inventare storie che potessero conquistarlo. Essere un alchimista della parola è possibile anche in questo mondo fatto sempre più di immagini, di forma, di apparenza. L’obbiettivo e ampliare il proprio orizzonte attraverso “la carica liberatoria della parola” che diventa carburante e mezzo di trasporto verso la concretizzazione dell’immaginazione.