I giorni della merla

In questi giorni di Gennaio, si ricorda quella merla che per salvare i suoi pigolanti piccoli pennuti dal freddo pungente, si nascose dentro un camino ereditando per sempre il colore nero come la fuliggine del comignolo.
Come sempre la tradizione popolare e il ricordo di tempi andati, mescolava la percezione del cielo e la ricerca di una spiegazione che potesse giustificare quel freddo di fine mese. Anche se il clima sta cambiando, il ricordo di quella tradizione può rivivere con poche parole in rima. Senza dimenticare che spesso il freddo che sentiamo può non essere solo climatico.

In un lontano tempo andato,
il mese di Gennaio da 28 giorni era formato,
mentre Febbraio il più corto non era,
con 31 belle giornate da mattino a sera.

Per tutto il tempo a sua disposizione
Gennaio, creava freddo e derisione
per una piccola merla dal bianco piumaggio
che se ne stava rincantucciata aspettando del dispettoso il passaggio.

Il ventotto del mese metteva il becco fuori,
e giocava con febbraio e i suoi colori.
Un anno però, quel Giano monello,
chiese tre giorni all’etrusco fratello,
e scatenò una tempesta
per far chinare alla merla la testa!.

La poveretta e i suoi piccoli pennuti
nel comignolo dovettero nascondersi infreddoliti,
per uscirne alla fine del tempo iracondo
con un piumaggio nero profondo!

Da quel dì si rivive il tempo gelido
guardando il cielo cupo dal vetro umido,
e sorridendo ai merli neri come la pece
che a Febbraio intonano una prece.

Pur se oggi non sento freddo come ieri
nella testa girano altri pensieri.
Un cielo cupo d’indifferenza
Mi riporta il rigore del passato senza speranza.

Un tempo dove molte persone giravano lo sguardo
Mentre poche altre decidevano senza riguardo,
Che alcune razze non erano degne
Di esporre le proprie insegne
Di frequentare le stesse scuole
Di pregare il proprio Dio in ogni dove.

Forse ora non è proprio cosi
Forse non c’entra l’esilio di Venerdì,
Ma un leggero senso di inquietudine
Amplifica questa sorta di solitudine.

Allora voglio sentire il freddo dei pensieri
Voglio che rimangono limpidi e puri
affinché non ci sia un futuro già conosciuto
di odio, e follia popolato.

 

Pubblicato da grammaticadellafantasia

“Se avessimo una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l’arte di inventare” Novalis (1772-1801) Grammatica della Fantasia è un omaggio a Gianni Rodari, alla sua capacità di capire chi ascoltava e inventare storie che potessero conquistarlo. Essere un alchimista della parola è possibile anche in questo mondo fatto sempre più di immagini, di forma, di apparenza. L’obbiettivo e ampliare il proprio orizzonte attraverso “la carica liberatoria della parola” che diventa carburante e mezzo di trasporto verso la concretizzazione dell’immaginazione.

Una risposta a “I giorni della merla”

  1. Da quando ero bambino, gli ultimi giorni di Gennaio erano sempre i più freddi. La nonna mi raccontava della Merla e dei suoi piccoli nascosti nel camino.
    Oggi è stata una giornata insolitamente calda, ma le tradizioni vengono mantenute anche dalle parole che ricreano l’atmosfera del tempo, anche se non climatico.
    Trovo che l’uso delle parole in rima sia un bel gioco con cui divertire i bambini e contemporaneamente, contribuire a mantenere le leggende di un tempo andato.

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