Forza, prepariamoci senza fretta,
C’è la grigliata di Pasquetta!
Andiamo allo stagno di Pessina
A respirare un po’ d’aria fina.
Carichiamo l’auto con lo stretto necessario:
Ombrellone, gazebo, sdraio e serraglio;
Giusto qualche fettina, salsiccia, costine e agnello,
Frittate, pane, salame e qualche litro di vinello.
Non dimenticate i dolci, ma giusto qualche torta,
tre, quattro colombe, due pastiere e di biscotti una sporta.
Dieci chili di carbonella,
due ventagli e una bacinella.
Con le ruote un filo impennate,
partiamo verso le regioni fatate.
Tanto non ci sarà nessuno,
Giusto la zia Concetta e lo zio Nettuno.
Il dubbio mi sale leggero,
quando devo parcheggiare al cimitero,
diversi chilometri prima
dello specchio di Pessina!
Poco male! Due passi prima di pranzo
Sono l’ideale – Dice sempre l’amico Oronzo.
Tra lo sherpa e il mulo di montagna,
Arriviamo finalmente in aperta campagna.
Ci accoglie una scena impensabile:
Nemmeno un posticino per la griglia mobile!
Stipati come formiche vicine vicine,
stanno centinaia di persone con strofinacci e cucine!
Provo a stendere la coperta
Tra la siepe e la strada aperta.
Mi arriva una palla sulla testa,
e un grigliante mi urta sulla destra.
Provo ad accendere la carbonella,
Mentre i miei vicini ballano la tarantella,
quelli di fronte giocano a bocce,
tra gli alberi e il torrente di rocce.
Comincio a pensare di non essere stato il solo
Ad immaginare una giornata in quel luogo.
Non importa! Pasquetta è sacra
E sarà di certo grigliata!
Sgomito e spintono
Mentre spennello il pinzimonio,
scalcio e sbraito stizzito
mentre mi si brucia un dito.
Rigiro il porcellino e le costate,
con la nonna che prende un bambino a testate!
Voleva la mia dentiera – si scusa stupita
Per fare le formine con l’amica.
Addentiamo la prima costina,
Che una donna corpulenta si avvicina,
Dicendo che quel posto l’aveva prenotato
Scrivendo al sindaco, al prefetto e al magistrato.
Cosi arriva la guardia ecologica
E ci spinge verso la fossa biologica,
dove i fumi della carne arrostita
fan venire in mente solo la ritirata.
Facciamo fagotto, imballiamo il barbecue,
Le carte, il trivial e il canta tu;
Torniamo a casa veloci
che tanto pioverà sulle braci!
Ci troviamo sul balcone che affaccia sul corso,
mentre ci grattiamo come un orso:
forse c’era qualche ortica
a solleticarci le dita!
Sospirando di delusione
Guardiamo il solleone,
pensando che a Ferragosto
di sicuro non troveremo nessuno in quel posto!
L’immagine è puramente indicativa della situazione descritta. Ogni fatto descritto non ha alcuna attinenza reale con l’immagine ne con le persone ritratte.