Alzheimer: ricordiamo chi non può più ricordare

Il 21 settembre è la giornata mondiale del morbo di Alzheimer. Ogni anno decine di migliaia di persone perdono i propri riferimenti, i ricordi, la vita senza morire. Tutto è ancora molto confuso: non c’è cura, nemmeno rimedio.
Si aspetta che il declino sopraggiunga cercando di limitare i danni. Non sono solo i malati a soffrire, ma anche le famiglie, gli affetti, pagano un tributo altissimo di dolore e smarrimento.
Un piccolo pensiero semplice a questa via cosi difficile.

https://www.alz.org/it/demenza-alzheimer-italia.asp

#love

Guardo i tuoi occhi velati
Mentre i miei sono rigati:
leggere le lacrime scorrono lente,
mentre cerco un ricordo nella tua mente.

Sorridi, sei tranquilla stasera,
niente mostri, niente nubi di primavera,
Mastichi lenta un cibo che non riconosci più
Anche se ne hai cucinato per tutta la tribù.

Per primo hai cominciato a dimenticare le chiavi;
Parevi sbadata, senza punti cardinali.
Non ci abbiamo dato peso perché capita a tutti
Di passare momenti distratti.

Che paura la prima volta che ti sei persa!
C’era il sole d’una giornata tersa,
La strada era la solita di sempre
Eppure svolte e semafori non ti dicevano niente.

Pian piano hai smarrito anche la via della quotidiana vita,
dal bagno alla tua cucina amata.
Rimanevi interdetta, stupita e smarrita
Intrecciando, nervosa, le tue dita.

La diagnosi è un momento terribile
Una condanna senza fine,
L’inizio di un viaggio
Che è incubo e miraggio.

Ogni giorno tranquillo è una conquista,
un momento sereno diventa subito festa.
Viviamo l’attimo, il batter di ciglia, che il domani è incerto
Nuovi sintomi, nuovi demoni che vengono allo scoperto.

Lo chiamano Alzheimer dal nome di chi l’ha descritto.
Ma io mi sento solo e distrutto.
Senza di te sono perduto,
ma tengo duro. Ti serve il mio aiuto…

Giornata mondiale dell’Alzheimer

 

 

 

 

 

 

 

“Tesoro, quanto ti amo,
anche da questo posto lontano.
Ti vedo ma non lo riesco a dire
Ti sento piangere e respirare.

Sento il tuo amore presente,
La tua attenzione costante.
Quanto mi dispiace non potertelo dire,
ma non riesco più a farmi capire.

Le parole sono confuse,
immerse in nebbie diffuse.
Non ricordo i ricordi
Sono cieca in un mondo di sordi.

Stringo le tue mani quando riesco,
mi piace quella sensazione di fresco.
Amore mio, cercami dietro questo sguardo velato.
Sono sempre li, mio adorato.”

Pubblicato da grammaticadellafantasia

“Se avessimo una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l’arte di inventare” Novalis (1772-1801) Grammatica della Fantasia è un omaggio a Gianni Rodari, alla sua capacità di capire chi ascoltava e inventare storie che potessero conquistarlo. Essere un alchimista della parola è possibile anche in questo mondo fatto sempre più di immagini, di forma, di apparenza. L’obbiettivo e ampliare il proprio orizzonte attraverso “la carica liberatoria della parola” che diventa carburante e mezzo di trasporto verso la concretizzazione dell’immaginazione.